Pedagogia Steiner-Waldorf: libertà o disciplina ?

Pedagogia Steiner-Waldorf: libertà o disciplina? … un mix armonioso e perfetto tra le due!
stimolare la creatività e il movimento, ma anche educare al piacere per l’ordine e alla cura per le cose..
I bimbi vivono il gioco libero, dove possono “trasformare” gli spazi per adattarli alle situazioni di gioco che la fantasia e la creatività ispira loro. Spostano mobili e giochi, strutturano nuovi ambienti, creano scenografie, si travestono con mantelli, corone ecc.. per impersonare i re, le regine i cavalieri delle fiabe o i personaggi su cui necessitano di proiettare se stessi.
Dopo la fase di gioco libero, però, al canto delle maestre che intonano la canzone del riordino, i bambini iniziano allegramente quanto alacremente a riordinare ogni cosa: anche il più piccolo mattoncino in legno ritorna al suo posto. Ogni cosa ha il suo luogo e i bambini sanno con esattezza dove riporla.
E dopo il gioco libero e il riordino, preparano gli spazi per la merenda o per un’attività.
In questa saggia alternanza voluta di gioco libero e preciso riordino, il bambino si muove, crea, impara, gioisce, si esprime, ma poi ritrova anche il suo centro e il suo ordine interiore.
Ancora non sappiamo decidere cosa ci desta più ammirazione: se la loro capacità creativa, o la gioia e rapidità con cui riescono in un attimo a riordinare tutto..

 

PEDAGOGIA STEINER-WALDORF: LIBERTA’ O DISCIPLINA.. ?… UN MIX ARMONIOSO E PERFETTO TRA LE DUE:! ;-)STIMOLARE LA…

Pubblicato da Associazione Artemis – arte e pedagogia steineriana a Trieste su Lunedì 25 gennaio 2016

Come educano i propri figli Steve Jobs&Co…? E perché?

Come educano i propri figli Steve Jobs&Co…? E perché?

Ecco il link ad un interessante articolo sul Messaggero su nuove tecnologie ed educazione.

Può infatti capitare di sentire genitori tacciare come “retrò” le attività che si svolgono nelle scuole Steiner-Waldorf.

Già dalla primissima infanzia, in vista di un uomo “cittadino del mondo”, desidera per il proprio piccolo un ambiente di apprendimento tecnologico e “moderno”.
L’asilo che segue l’approccio steineriano, luminoso e caloroso come una vera casa, con giochi semplici in materiali naturali e le sue attività, tratte da esperienze di vita reale, quali panificare, cucire, tessere, disegnare e dipingere con mattoncini in cera naturale, acquarelli e pennelli professionali anziché pennarelli, ascoltare fiabe tradizionali narrate a voce dalla maestra, cantare e recitare poesie e filastrocche seguendo la viva voce dell’insegnante e non supporti audio-video, vengono viste come antiquate, inutili e persino troppo “morbide e belle” in confronto a ciò che poi bambino troverà là fuori, nel mondo.
Ma… siamo sicuri che solo ciò che in superficie appare come “moderno” sia davvero funzionale agli obiettivi che vogliamo raggiungere?
Siamo sicuri che abituare un bambino a relazioni fredde, a situazioni di estraneità e disagio, ad ambienti grigi, caotici ed impersonali, lo rafforzi e lo renda più abile ad affrontare le sfide future?
E se invece gli strumenti educativi davvero moderni e all’avanguardia per l’infanzia non fossero necessariamente legati alla tecnologia e allo spinto e precoce intellettualismo?
E se trascorrere un’infanzia con meno traumi possibili, rafforzando non il senso di rassegnazione e frustrazione, bensì la fiducia nel mondo e in se stessi, la convinzione di poter agire e realizzare, la visione positiva delle cose, strutturasse personalità più forti, reattive, creative, attive, in grado di rialzarsi dopo ogni caduta?
Se proprio l’educazione del futuro, all’avanguardia, per favorire il sorgere e lo svilupparsi dell’intelligenza, della capacità logica ed espressiva, prendesse le prime mosse dalla capacità di “saper usare le mani”, di creare situazioni di gioco complesse partendo da unità semplici e poco definite e mettesse al centro la sana relazione, creando nel bambino l’associazione mentale dei primi apprendimenti a situazioni di benessere, gioia e bellezza?
Le contemporanee scoperte scientifiche vanno in questa direzione. E sempre più persone nel mondo, di cultura elevata, di concreto successo, perfettamente al passo con i tempi, non certo vani sognatori o sconclusionati idealisti, fanno scelte in tal senso.